giovedì 17 marzo 2011

Poveri Toronto Raptors

Diciamocela tutta: se io fossi un tifoso dei Toronto Raptors, mi sentirei come una bestia feroce che patisce la fame da qualche settimana, tralasciando il fatto che il povero Jay Triano, l'italo-canadese che allena la franchigia, non ha poi tutto questo materiale umano da valorizzare. L'unica eccezione è quell' Andrea Bargnani, pivot di due e tredici che tira da dietro l'arco meglio di un'ala, per giunta italiano. Se l'avessi raccontato qualche anno fa in un bar di uno stato a caso negli USA dove masticano pane ed NBA, tipo l'Illinois o il Massachussets, mi avrebbero preso per pazzo, e mi avrebbero fatto rinchiudere in qualche ospedale psichiatrico. Forse no. Non ho l'assicurazione e sinceramente mi risparmierei volentieri i duemila dollari di cure che spenderei solo per il primo "normale controllo".
Tornando alle questioni dell'Air Canada Center mi viene da riflettere sulla faccenda "tifosi illustri a bordocampo": se i New York Knicks hanno Spike Lee, a San Antonio c'è Eva Longoria, allo Staple Center per ogni canestro dello strabigliante Black Mamba meglio conosciuto con il nome di Kobe Bryant, c'è l'ovazione di uno scatenato Jack Nicholson...
I Toronto Raptors?
Lasciatemi scuotere la testa dopo averla battuta diverse volte contro un blocco di cemento. Ecco adesso posso raccontarvi dell'illustre tifoso dei Canadesi: siamo allo Staple Center, i Toronto Raptors giocano in casa degli strafavoritissimi Los Angeles Lakers, non si sa come gli ospiti sono in serata di grazia e pur avendo una formazione da campionato italiano, giocano la partita della vita misurandosi punto a punto con Mamba e i suoi. Mancano un minuto e quaranta secondi circa, e Los Angeles è in vantaggio di soli due punti. C'è una classica situazione di palla vagante ma lo spagnolo Calderon, Playmaker dei canadesi, è in pieno vantaggio per recuperarla e concretizzare magari un possesso per pareggiare i conti, conti che il povero Raptor però non aveva fatto con l'amazing Lapo Elkan seduto in prima fila accanto al cantante dei Maroon5. La palla sbalza in direzione delle seggiole del pubblico, Calderon può prenderla, deve prenderla, ma ecco che Lapo fa la sua intrepida mossa, si alza e prende lui la palla, negando di fatto il diritto di costruire quella che alla fine si rivelerà la più importante azione d'attacco dei Canadesi. A fine partita Lapo, tifoso dei Raptors dichiarerà: "Non sapevo che nel basket il pubblico non potesse prendere la palla." Ora tralasciamo possibili commenti a caldo su uno dei massimi esponenti del "gruppo di rappresentanza italiano medio", con un tifoso del genere ed una squadra del genere più che Toronto Raptors, io questi li definirei al massimo Toronto Turtles, senza nessun tipo di riferimento alle celebri Tartarughe ninja, perchè questi di ninja hanno ben poco ma rimangono semplicemente delle tartarughe. Fortuna che c'è Andrea, il Mago, come lo chiamano dalle nostre parti e come hanno imparato a chiamarlo anche dalle loro, a dimostrare che non tutti gli italiani sono medi, anzi forse ce ne sono molti di più di quanti ne possiamo immaginare ma non lo sapremo mai con certezza, perchè di sicuro non li vedremo in prima fila allo Staple Center.

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